|AMBIENTATA DURANTE "City of Heavenly Fire"| DAL TESTO: "Riusciva quasi a vedere Alexander che entrava nella stanza, l'arco e la faretra in spalla, i capelli scompigliati e gli occhi azzurri luminosi. Magnus lo immaginò mentre gli sorrideva, le tenere fossette agli angoli di quelle labbra che tante volte aveva baciato e tante alte avrebbe voluto baciare. Amava il suo sorriso, c'era tutta la dolcezza del mondo ed era sempre così spontaneo; il fatto poi che lui fosse uno dei pochi prescelti a poterlo vedere gli riempiva il cuore di gioia, ma anche di nostalgia. In quell'inferno, il suo sorriso era tutto ciò di cui aveva bisogno." Questa storia è nata mentre ascoltavo una canzone di Tiziano Ferro, "Il regalo più grande", e ogni verso mi faceva pensare alla Malec.