[...] E non poteva che pensarci, ogni qualvolta che calava il sole, all'immensità che si estendeva sopra il suo capo, al di sopra di quei tetri palazzi... altri mondi, altre realtà, altre civiltà... un universo intero da scoprire, e nel quale fuggire, via da dove abitava, dalla triste esistenza alla quale non poteva esser stata condannata... Scosse il capo, sorridendo: nono, non poteva esser nata col dono di poter contemplare il cosmo perchè restasse confinata laggiù. Non poteva. ------------------------------------------------- (Prequel spirituale di "Meduse Meccaniche")