È Norcia, una piccola città nel cuore dei monti Sibillini, la vera protagonista di questo romanzo. La storia inizia nel 1903 con il viaggio verso il porto di Napoli di numerosi nursini i quali, vendute le loro masserizie, s’imbarcano sul piroscafo Sardegna carico di emigranti alla volta dell’America. L’anno successivo una neonata è abbandonata nella ruota girevole del convento delle suore di Santa Pace e accolta, due anni dopo, nell’orfanotrofio femminile Carlo Renzi. Intorno a questa figura si collegano altre drammatiche vicende, che danno al romanzo una dimensione corale. Con il giubileo del 1950 termina la prima parte della trilogia, quella di cui si dà conto. L’autore, attraverso le storie dei tanti personaggi, la descrizione dei luoghi, le analisi socio economiche delle vicende narrate, riesce a ricostruire la fisionomia di un’epoca, un’indicazione alle nuove generazioni per comprendere meglio il presente.