"Il cielo era nero, le nubi si addensavano e turbinavano come se stessero per inghiottirmi, il sole sembrava non essere mai esistito. Mi guardai intorno, il volto deturpato dall'orrore. Un'infinita distesa di terra brulla si estendeva davanti a me. Ogni pochi centimetri, ceppi di alberi bruscamente tagliati, strappati o sradicati con tutte le radici punteggiavano la pianura. Laddove il tronco era stato troppo grosso per portarlo via, l'avevano bruciato. Resti di lunghi fili vegetali giacevano ovunque. Liane, mi pare che si chiamassero. Parevano calpestate da un'orda di centomila stalloni. Qua e là, gli strumenti del massacro erano stati abbandonati con noncuranza. Asce giganti, seghe elettriche dalle forme macabre ed immensi bulldozer della morte. Mi immaginai come doveva essere stato quel luogo, tanto tempo prima. Una magnifica distesa di piante ed alberi, a ricoprire ogni cosa. Credevo che le foreste fossero solo una leggenda."
Et voilà! Secondo libro! Questa volta stiamo sul classico: una storia di distopia e fantascienza, con una punta di fantasy. L'estratto di cui sopra è un perfetto assaggio/spoiler di quello che andrete a trovare, come in ogni retro di copertina che si rispetti. Ma tranquilli, non è tutto, anzi, nemmeno una piccola parte...
Commentate, fatemi sapere cosa vi piace, cosa no e cosa cambiereste, e buona lettura!
Chiedo scusa e ringrazio Alexandra Bracken, per aver preso in prestito la copertina del suo Traveller, che si adattava benissimo a questa storia, senza il suo permesso; un giorno, prometto, ne disegnerò una io.
Mi scuso anche con Riot Games, per aver rubato il nome di una delle sue città di fantasia.
#57 in fantascienza 29/6/17
#53 in fantascienza 26-28/6/17
Vagare silenziosamente nei boschi non è niente di pericoloso per Dorothy Chamoun, è soltanto un'abitudine. Svegliarsi all'alba e cercare di sopravvivere è la sua prassi da quando è diventata un'adolescente; adesso ha diciassette anni e quello che è cambiato non è lei, o il suo corpo che ormai è quello di una donna, ma il mondo esterno. Plast, il suo villaggio, è ormai da anni la linea di confine della Guerra dei Dunkisji e Noscotov, un luogo dove ormai si diventa grandi in fretta e in cui le emozioni si riducono ad una sola: la paura. La paura di non riuscire a sopravvivere, la paura di essere scoperta a rubare qualcosa, la paura di essere catturata; tutte sensazioni che Dorothy vivrà sulla sua pelle e che la porteranno ad essere malfidata ed egoista, non crederà più a niente se non a se stessa. La paura è entrata nella sua vita come una folata di vento, ha spazzato via ogni certezza e programma futuro facendole anche credere di condurre una vita normale e monotona. Tutto questo fino ad una mattina in cui l'ultima piccola libertà che Dorothy possedeva le viene portata via: si sveglia di soprassalto in un freddo scantinato con le mani legate dietro la schiena. Non sa dove si trova ma è certa che è stata catturata e presto si realizzerà il peggiore dei suoi incubi.
🌿 la mia bellissima copertina è stata realizzata da @tturnerxx 🌿
#1 in Fantascienza
#2 in Distopico
2' classificato nella categoria fantascienza al contest HIDDEN TALENTS 2018
in FINALE agli AdvisorAwards2018