Roma, 1914 *dalla storia* << non avevo mai compreso l'autenticità del vero, signor Agnotti. Vede, io vivevo in un epoca in cui tutto era fondato su un'etica e una morale ben precisa. E guardando quello che adesso tutti chiamano ''valori'' capisco quanto io fossi fortunata, vivere in quell'epoca. E mi sento terribilmente stolta, poiché io ho capito cosa fosse il vero quando era troppo tardi. Sono lieta, però, che loro lo abbiamo capito e lo abbiano saputo custodire, quel vero.>> <<loro, loro chi? >> domanda, sorridendo con garbo. <<le due anime più pure che io abbia mai visto. Lui era mio fratello e lei... lei era una folle, signor Agnotti, una folle. Ma ha salvato mio fratello, con la sua follia. e loro hanno salvato me. >> dico, muovendo a scatti le mani. Ho ancora i brividi, quando parlo della loro storia. <<e magari, dopo questa storia, io salverò qualcuno >> <<da cosa? >> domanda, smenttendo di scrivere. Un sorriso si forma sulla mia labbra. <<dal mondo. Dalla noiosa e banale regolarita del mondo>> dico, ripetendo le parole di quella folle.