Veronica è una ragazza normale, timida ma solare ed estremamente goffa, ha una grande passione per la musica e per la danza. È magra, alta 160 cm, ha i capelli lunghi e castani, gli occhi marroni ambrati, è vegana e ama le cose semplici.
Veronica cerca da sempre il vero amore, la propria anima gemella, ma non l'ha ancora trovata.
Ha conosciuto Nicholas Reed ad una festa. Nick è un tipo misterioso, ha un passato burrascoso, però questo non scoraggio Veronica dal conoscerlo. La madre di lui è morta quando aveva 9 anni per un'epatite e pochi anni dopo il padre è finito in carcere per spaccio di droga; così Nick è stato adottato quando aveva 11 anni, il suo nuovo papà ha iniziato quasi da subito a picchiarlo e a fargli credere di essere una nullità.
Anche Nick beveva e si drogava, ma dopo aver conosciuto Veronica credeva che sarebbe cambiato, credeva che avrebbe messo la testa apposto. Veronica si era innamorata di lui e credeva che sarebbe riuscita a salvarlo, ma si sbagliava.
Dopo pochi mesi Veronica si trasferì a casa di Nick a Liverpool, da lì iniziò il suo peggiore incubo.
Dopo 2 anni di violenza da parte di quel mostro, che le aveva tolto tutto, decide di scappare e di ritornare a Londra, per cambiare vita, per essere di nuovo libera.
Proprio grazie a questa decisione Veronica conoscerà una persona che le cambierà la vita.
Forse questa persona sarà davvero la sua anima gemella.
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.