Questa storia non è di dominio pubblico Louis sospirò, tolse dalla tasca dei pantaloni il blocchetto che aveva sempre con sè e lo aprì per controllare la sua lista giornaliera e verificare se tutto ciò che era segnato fosse stato fatto. Aveva spolverato, lavato e stirato. Aveva pulito il bagno, lucidato la scrivania dello studio di Harry e ritirato in lavanderia il suo completo di Armani. Aveva preparato una teglia di lasagne e le aveva messe in forno. Aveva lavato e tagliato le carote che suo marito amava tanto. Sì, aveva fatto tutto... Ora poteva tornare alle sue amate parole incrociate. Louis non era matto o strano, ma, fin da piccolo, soffriva di quella che gli psicologi che lo avevano curato chiamavano " dipendenza affettiva totale ". Era intelligente, colto, era perfino laureato in biologia, ma, in poche parole, non era in grado di vivere autonomamente. Fin da bambino e fino alla loro morte avvenuta in un incidente stradale, era stato morbosamente attaccato ai suoi genitori, li amava totalmente e incondizionatamente e viveva unicamente per renderli felici e, per ottenere ciò, studiava tantissimo a scuola, faceva tutti i lavori in casa e risparmiava loro qualsiasi problema. Poi era arrivato Harry, conosciuto in un bar e Louis aveva spostato il suo amore su di lui, comportandosi con quello che sarebbe poi diventato suo marito, nello stesso modo in cui si comportava con i suoi genitori. Cover di tomlinsay
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