"Diana è un nome importante, sapete? Era la dea della caccia, la protettrice dei cacciatori. Sapete, Diana è da sempre il carnefice e non la vittima, il dolore e non la ferita, Diana è potenza e mai fragilità.
Mia mamma aveva scelto questo nome per questo, voleva che io crescessi forte, che io scegliessi chi cacciare e non dessi modo a nessuno di cacciarmi e fino a un certo punto ci sono riuscita, fino a quel giorno ci sono riuscita. Volete sapere un altra cosa? Io quel giorno ho guardato dritto negli occhi il mio cacciatore, senza sapere chi fosse, e mi senti forte, come mai prima di allora.
Decisi io di cacciarlo, forse fui io stessa la carnefice del mio destino, ma non sapevo che di lì a poco tutto questo si sarebbe trasformato in un gara.
Non sapevo, non pensavo e non credevo, che si potesse provare così tanto odio per nulla e allo stesso tempo amare come non mai, che poi io non avevo mai amato nessuno. Perché io ero Diana, quella forte, la carnefice e l'amore è un arma a doppio taglio, sapevo che rischiavo la vulnerabilità, la fragilità, il dolore, ma c'era di mezzo lui e io vi era già fin troppo dentro per tirarmi indietro."
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Grazie
Ares
Ero in una sorta di oblio... mi svegliavo, ma vedevo appannato. Poi perdevo di nuovo conoscenza, continuamente.
E mentre dormivo, gli incubi mi riassalivano...
Sembra che la guerra abbia davvero distrutto tutto.
Niente è rimasto più in piedi.
Eppure...
Mi ritorna in mente Frida.
Quasi come una medicina, i pensieri diventano più positivi.
Uno sciroppo dolce e buono che scende giù in gola e fa guarire l'anima.
La rivedo con il suo bel viso mentre serve ai tavoli, sorride e scherza.
Il suo profumo, quando le ho parlato all'orecchio... mi ha ubriacato e inebetito.
Sapeva di prati fioriti, lavanda e margherite.
Sì, lei doveva essere sicuramente la mia medicina. E stava già facendo effetto.
Mi sentivo meglio... stavo sognando? O forse avevo solo le allucinazioni...
Sì, dovevo essere diventato pazzo.
Tutto quello che avevo intorno era ormai distrutto,
eppure lei era come se fosse diventata L'UNICO PUNTO INTATTO.
L'unica parte rimasta intera, senza fratture o crepe.
L'UNICA PARTE INTATTA DI ME.