Passarono attimi lunghi secoli in cui Zeno rimase a fissare quella ragazza, imprigionato da un incantesimo che aveva un gusto dolce amaro, una melodia lente e triste che udiva appena, delle catene trasparenti che lo trascinavano a terra, ma non pesavano sul suo braccio. Non aveva mai provato nulla di simile: c'era qualcosa in lei, qualcosa che andava oltre all'apparenza fisica, alla situazione inusuale, al comportamento particolare, qualcosa di nuovo, ma al contempo consumato, qualcosa che veniva da un altro mondo. Come se si fosse trovato davanti un oggetto alieno mezzo-distrutto, ma comunque mai visto prima e terribilmente interessante. (Tratto dal Prologo) Come dissi ad una persona questa storia parla di una ragazza suicida, di un ragazzo morto e di uno che prende pullman poco sicuri, pur di allontanarsi dalla realtà. La ragazza capirà l'importanza e la bellezza delle vita? Il ragazzo morto troverà la pace? E l'altro affronterá le sue paure?
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