"Non credo nel destino"
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Sedang dalam proses, Awal publikasi Jul 28, 2017
Jennifer e Isaac, i tipici vecchi compagni delle elementari che si prendevano a schiaffi l'uno con l'altro, si trovano per caso nello stesso college situato a Manhattan, New York. Un giorno, un'attività scolastica prevede che studentesse del dormitorio femminile e studenti del dormitorio maschile convivano in un appartamento all'interno del college fino alla fine dell'anno, così, il destino vuole che Isaac e Jen si ritrovino a doversi sopportare a vicenda nella stessa abitazione.

Jennifer è una splendida diciottenne pronta a vivere una vita programmata e senza contrattempi nonostante il suo carattere sbadato e combina guai.

Isaac, invece, vive un presente improvvisato e del tutto casuale. È un ragazzo popolare, sicuro di sè, incapace di mantenere un'unica relazione ma amante dei libri.

D'altronde si sa che gli opposti si attraggono, ma prima della meravigliosa vista dell'arcobaleno c'è sempre la pioggia da dover affrontare.
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Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.