Un autobus, una ragazza sola che compie ogni sera lo stesso tragitto ma forse qualcosa sta per cambiare... Poi c'era lui, il ragazzo misterioso. Cappuccio sempre in testa e cuffie nell'orecchio, non si sedeva mai ma saliva e si posizionava accanto all'uscita; a volte lo vedeva scrivere su un taccuino ma non alzava mai lo sguardo. Erano settimane che lo incontrava tutte le sere che prendeva l'autobus delle diciotto; in realtà non c'era mai stato un vero incontro, stazionava impalata a pochi centimetri da lui prima di scendere. Una sera l'autobus aveva inchiodato bruscamente e per reggersi si era aggrappata al palo contro cui era sempre appoggiato lui, aveva sfiorato lievemente una sua mano e lui aveva alzato gli occhi. Quella era stata l'unica volta che li aveva visti ma non li avrebbe mai dimenticati: castano-verdi con mille sfumature, caldi e rassicuranti; erano passate due settimane da quella sera e ancora li ricordava perfettamente.