E poi, eravamo lì. Immobili, seduti l'uno al fianco dell'altro. Non vi era tramonto più bello, un gioco di luci splendeva nel cielo, e son sicura che le sfumature rosse ed arancioni del crepuscolo si stessero rincorrendo, lottando per non confondersi con altri colori. Noi d'altronde, non parlavamo. Ma i nostri occhi, cazzo, loro si che trasmettevano emozioni. I suoi occhi lucidi, incollati al mare che si stanziava dinanzi alle nostre figure, erano qualcosa di imparagonabile. La paura che qualche parola di troppo uscisse dalla mia bocca, era palpabile con mano. "So che ti piaccio, è così, vero?" Mi girai per vedere il suo volto. Nulla. Sguardo perso e labbra serrate. Nel frattempo in me, qualcosa cresceva, incendiandosi. Forse, speranza o chi lo sa, una scintilla d'amore. Lo guardai a lungo quella sera. Quel suo profilo mi mandava in bestia, era imperfettamente bellissimo. Ma non mi bastava. Avevo bisogno di qualcuno che mi prendesse mentalmente, qualcuno che mi aggiustasse, lacerandomi. E lui, era lì. Perfetto per soddisfare questo mio bisogno di vivere. "Non ti piaccio?" I dubbi aumentavano, ma qualcosa dentro me, premeva per non farmi mollare. Cocciuta com'ero, esigevo una risposta chiara. "Rispondi" Ero confusa, ma sapevo che provasse qualcosa per me. Improvvisamente, si girò e mi guardò a lungo. Sorridendo, con le labbra tra i denti, sta volta, mi voltai io a guardare il mare. Con la coda dell'occhio, osservai ogni suo movimento. Mi parve di vederlo annuire, mi voltai di scatto, ma niente. Feci per voltarmi nuovamente, ma questa volta vidi chiaramente i suoi occhi e la luce in essi. "Ti piaccio?" Chiesi ancora, non chiedendogli se mi amasse. Non era il tipo, assolutamente. Non sapevo neanche io cosa fosse un vero e proprio sentimento. "Sì" E lì, sentii solo il mio cuore bloccarsi. Lo abbracciai, sentendo quel piccolo organo riprendere a battere, vivamente dentro me.
《Qui le regole le faccio io. Hai capito?》
《E se non mi piacciono le tue regole?》
Ryan è la personificazione del bravo ragazzo: gentile, educato e di umile famiglia. È sicuro di sé stesso e non ha problemi ad urlare al mondo intero la sua omosessualità. Non ha mai scalfito ad alcuna regole e quando mette piede per la prima volta all'università di Yale, tutto avrebbe immaginato meno che scontrarsi con il figlio scontroso e problematico del preside.
Una spallata data per sbaglio. Un botta e risposta, ed è subito caos.
Thomas è sempre stato abituato ad ottenere quello che vuole. Essere il figlio del rettore di una delle università americane più facoltose, ha i suoi vantaggi e Thomas non se ne lascia scappare uno. Arrogante, bello, ribelle e incline a mettersi nei guai, troverà in Ryan tutto ciò che ha sempre detestato ma anche desiderato.
Tra i due sembra antipatia a prima vista. I loro caratteri non coincidono,e Ryan non ci sta a sottostare alla prepotenza di Thomas ne tanto meno alle sue assurde regole mirate a governare l'intero college.
Ma quando I due vengono messi assieme per lavorare ad un progetto, le cose si fanno ancora più complicate, perché l'antipatia cresce ma con essa anche un inspiegabile attrazione. Ma Thomas non è gay, o almeno così va dicendo in giro, eppure la vicinanza con Ryan sembra non essergli indifferente.
Una sera, i due si ritrovano coinvolti in un inseguimento da parte di un gruppo di ragazzi con cui Thomas ha dei conti in sospeso, e per mascherare la loro presenza, in un vicolo, Thomas bacia Ryan, facendo così credere di essere una coppia di passaggio.
Ma quel bacio scatenerà in entrambi rivelazioni ed emozioni a cui forse nessuno dei due era pronto...