E poi, eravamo lì. Immobili, seduti l'uno al fianco dell'altro. Non vi era tramonto più bello, un gioco di luci splendeva nel cielo, e son sicura che le sfumature rosse ed arancioni del crepuscolo si stessero rincorrendo, lottando per non confondersi con altri colori. Noi d'altronde, non parlavamo. Ma i nostri occhi, cazzo, loro si che trasmettevano emozioni. I suoi occhi lucidi, incollati al mare che si stanziava dinanzi alle nostre figure, erano qualcosa di imparagonabile. La paura che qualche parola di troppo uscisse dalla mia bocca, era palpabile con mano.
"So che ti piaccio, è così, vero?" Mi girai per vedere il suo volto. Nulla. Sguardo perso e labbra serrate. Nel frattempo in me, qualcosa cresceva, incendiandosi. Forse, speranza o chi lo sa, una scintilla d'amore. Lo guardai a lungo quella sera. Quel suo profilo mi mandava in bestia, era imperfettamente bellissimo. Ma non mi bastava. Avevo bisogno di qualcuno che mi prendesse mentalmente, qualcuno che mi aggiustasse, lacerandomi. E lui, era lì. Perfetto per soddisfare questo mio bisogno di vivere.
"Non ti piaccio?" I dubbi aumentavano, ma qualcosa dentro me, premeva per non farmi mollare. Cocciuta com'ero, esigevo una risposta chiara.
"Rispondi" Ero confusa, ma sapevo che provasse qualcosa per me.
Improvvisamente, si girò e mi guardò a lungo. Sorridendo, con le labbra tra i denti, sta volta, mi voltai io a guardare il mare.
Con la coda dell'occhio, osservai ogni suo movimento. Mi parve di vederlo annuire, mi voltai di scatto, ma niente.
Feci per voltarmi nuovamente, ma questa volta vidi chiaramente i suoi occhi e la luce in essi.
"Ti piaccio?" Chiesi ancora, non chiedendogli se mi amasse. Non era il tipo, assolutamente. Non sapevo neanche io cosa fosse un vero e proprio sentimento.
"Sì" E lì, sentii solo il mio cuore bloccarsi. Lo abbracciai, sentendo quel piccolo organo riprendere a battere, vivamente dentro me.All Rights Reserved