All'età di circa undici anni mi ruppi una costola cadendo da un albero, mentre giocavo a nascondino con le mie due sorelle maggiori. Ricordo come l'incapacità di respirare fu la prima cosa che provai, ancor prima del dolore. Era come avere un enorme peso sopra i polmoni, che mi schiacciava e mi smorzava il respiro in gola. In quel momento, a distanza di ventiquattro anni, stavo provando la stessa identica sensazione. Ma questa volta non ero caduto da nessun albero, e le mie ossa erano ancora tutte intatte. A togliermi il respiro, in realtà, era stata una frase: «Lizzie è scomparsa». Nella vita di Jake Wilson tutto procedeva con ordine, o meglio, con regolare disordine. Insegnava letteratura in un liceo come gli altri, viveva in una casa come le altre, nulla di particolare. Tutta la relativa quiete, però, viene spezzata da un'inaspettata chiamata da parte del compagno della sua ex moglie, che gli comunica la scomparsa della loro unica figlia, avvenuta in circostanze non del tutto chiare.All Rights Reserved
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