Ogni giorno alla stessa ora Newt alzava lo sguardo verso la casa bianca, che spiccava quasi prepotentemente in quella piccola via di centro città piena di passanti indaffarati e piccole casette colorate. Ogni giorno alle quattro e mezza si prendeva una piccola pausa dal lavoro per guardare il ragazzo moro che a quell'ora si affacciava al balcone per fumare una sigaretta e leggere un po' appoggiandosi con la schiena alla ringhiera. Newt si fermava a guardarlo, incuriosito, per poi tornare a sistemare i fiori del negozio o aiutare qualche cliente indeciso su che tipo di fiore comprare al partner, alla figlia o alla madre. E lui, con estrema pazienza e dedizione cominciava a spiegare che i fiori hanno significati diversi e che ognuno di loro è unico nel suo genere. «I fiori» diceva sempre «sono opere d'arte in miniatura. Ogni fiore, come un capolavoro, deve suscitare emozioni» Spesso capitava che i clienti lo ascoltassero estasiati, e si facessero consigliare da lui che fiore regalare. E così un giorno, mentre aiutava uno dei tanti clienti, gli venne un'idea, che sarebbe potuta essere la peggiore che avrebbe mai potuto avere o quella che gli avrebbe cambiato la vita. Fatto sta che quel giorno decise che avrebbe lasciato un fiore sotto casa del ragazzo.