Rimaste ignote fino alla sua morte, le poesie di Emily Dickinson, enigmatiche, sfuggenti, tormentate, esercitano da più di un secolo un fascino straordinario sui lettori e sulla critica che in vario modo le ha apprezzate ed esaltate, ritenendole l'espressione di un'esperienza umana di profondissima intensità, di un'esistenza lacerante, di una sensibilità altissima, quasi estrema, di una solitudine scelta e cantata senza alcun compiacimento, con un linguaggio decisamente allusivo, talvolta frammentato, costantemente teso alla conquista di una dimensione spirituale universale e assoluta.
Dialoghi tra solitudini che si misurano.
(2025)
Nota sull'immagine di copertina:
L'opera in copertina è "3090 Degrees Fahrenheit" (olio su tela, 2025) dell'artista statunitense Michael A. Davenport. Il titolo fa riferimento alla temperatura alla quale la sabbia si trasforma in vetro: un processo di fusione e rinascita che richiama i temi della trasformazione, del cambiamento, del divenire. Una metafora potente e silenziosa, che accompagna il senso profondo di queste pagine.