Alle volte bisogna toccare il fondo per riuscire ad avere lo slancio di risalire. Isa vive nel suo mondo apatico fatto di tenebre e mostri da sconfiggere. L'anoressia la sta uccidendo piano piano e sembra che niente e nessuno la possa più aiutare. Non è servito lo psichiatra così come i ricoveri forzati o la sua famiglia. Nessuno riesce a capire perché una ragazza così giovane possa farsi tanto del male. Forse non riesce a capirlo nemmeno lei. Ma sa che qualcosa di più forte la sta uccidendo dall'interno e che nulla trova un senso nel fondo del suo stomaco vuoto. Non vuole più ridere. Non vuole più lottare. Non vuole più mangiare. Nemmeno Ian riesce a capire cosa la spinga a farsi tanto del male. Dal momento in cui l'ha vista per la prima volta la rabbia lo ha colpito come un pugno e nonostante creda che sia tutta colpa sua se si è ridotta in quello stato, non riesce a fare a meno di cercarla per riuscire a capire cosa ci sia davvero nella testa di quella ragazza. Quanto male può sopportare il nostro corpo prima di cedere? Quanto possiamo essere i nemici di noi stessi? Quanto possiamo salvarci da ciò che ci divora?