His name was Sherlock
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Ongoing, First published Feb 08, 2014
Dal testo
"....Poi guardai lui.
Era appoggiato alla porta nascosto dietro Watson immobile e perfetto, il suo viso non tradiva alcuna emozione e i suoi occhi del colore del ghiaccio mi fissavano senza alcun timore.
Mi sentivo studiata da quegli occhi perfetti,avevo paura che ogni mia singola emozione potesse trasparire con troppo facilità. Provavo emozione, timore e agitazione nel stare nella stessa stanza insieme a lui.
La prima cosa che imparai su Sherlock Holmes era il fatto di sentirti costantemente fuori posto.
Il suo comportamento così rilassato mi innervosiva, non sapevo come comportarmi. 
- lui è Sherlock Holmes anche se immagino che tu lo conosca già -
Annuì, non avevo il coraggio di parlare.

Sherlock si avvicinò.
Non mi prese la mano.
Non mi sorrise.
Continuò solo a fissarmi per quella che sembrava un'eternità..."
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30 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.