era intento a guardarsi intorno, quando vide un ragazzo correre nella sua direzione, con lo zaino alle spalle e i libri stretti tra le braccia. jungkook non riuscì a non notare il modo in cui i capelli, di un grigio sporco, incorniciavano alla perfezione la sua pelle, e come quegli occhiali rotondi, posati sul naso, gli davano un'aria d'intelligenza e d'importanza sociale. sembrava non dare segni di imperfezione, come se dio avesse deciso di creare qualcosa di etereo. quasi si dispiacque di dover spostare lo sguardo. fece per voltarsi e continuare a camminare, quando quelle mani si poggiarono sulle sue, in una stretta esile e supplichevole. i loro occhi si incontrarono. «jeon jungkook, sii il mio ragazzo per finta, ti prego.»