Ode all'altezza del monte, del tempo
misura. Io taro su di lui il niente
che son io e tutto quel destino antico
che lui, inesorabile, mi dimostra.
Passo - passo, un piede e l'altro meni
per salire; hai qui ciò che chiedevi,
la priorità che seguire devi,
data da questi porti primigeni.
Quattro sassi storti sono la casa
che, umida e umile,
t'attende a valle. Ma già è evasa
dal dovere inutile
la mente tua. Tornare? No, un sasso
arroccato sul ciglio
ti fa da materasso, mite masso
grigio amico, appiglio
di pensieri neri più stanchi che mai.