Le storie sono belle, ma la vita vera è un'altra cosa: si nasconde agli angoli delle strade, negli appartamenti all'apparenza anonimi, nelle periferie, e quando va in pezzi, ti dilania come le schegge di una granata. Questo Vera lo sa bene: piena di ferite con cui convivere di giorno e di demoni da affrontare di notte, ha smesso di illudersi. La vita è crudele, meschina, e senza giustizia. Anche Vittorio lo sa, ma non se ne cura: dopo vent'anni passati a costruirsi un'esistenza seguendo passione e vocazione, tutto quello che ha realizzato gli si sta sgretolando tra le mani. La vita è dura, irriconoscente, e ha un pessimo senso dell'umorismo. La vita spesso fa schifo: è questo che pensa Vera mentre affronta le sue sfide quotidiane e si domanda se le cose andranno mai meglio. La vita a volte è proprio una stronza: è questo che si dice Vittorio mentre si aggrappa a quello che è rimasto e si chiede se valga la pena di ricostruire tutto il resto. La risposta che entrambi si danno è no: arrivati al punto in cui la rabbia e il risentimento sono gli unici sentimenti a farli andare avanti, la voglia di ricominciare è stata la prima a svanire; e con l'amarezza che alimenta se stessa, l'unica cosa che riescono a fare è tenersela tutta dentro e usarla come spinta per alzarsi al mattino. Se lo tengono stretto, tutto quel veleno che gli scorre nelle vene. Almeno finché qualcuno non glielo tirerà fuori a forza e gli ricorderà che esiste anche altro oltre la rabbia. 06/07/2018 - #285 in Romanzi Rosa 21/04/2018 - #201 in Storie d'amore