Chiara mi fissava in silenzio; cercava dentro la sua mente le parole giuste per riprendere quel dialogo che avevo interrotto. Si alzò dalla sedia ed iniziò a togliere lentamente i resti della colazione dalla tavola. - No, Chiara. Per favore, non lavarmi la caffettiera! Lasciala pure sul lavandino, senza pulirla.- dissi svelto, come se si trattasse di un ordine e non certo di un invito Si voltò verso di me assumendo un'espressione di meraviglia e di sorpresa. - E perché no?- Tirai un lungo sospiro come se dovessi scaricare un bel fagotto che pesa sulle spalle. - Primo, perché il caffè viene più buono se uno non lava la moka con il sapone o con le spugne. E poi perché....- chiusi in anticipo il discorso comprendendo come ulteriori spiegazioni avrebbero finito per complicare la situazione. - Poi perché?- riprese lei automaticamente, imboccando le mie parole. Posai lentamente la tazza del caffè sul tavolo, facendole fare un mezzo giro su se stessa. Volevo prendere tempo e scegliere le parole giuste per spiegare a Chiara il significato di quel divieto.