L'Ultimo Fratricidio degli Elfi

Una grande guerra fra elfi stava per incombere nel Continente dell'Est. Tre elfi, provenienti da popoli diversi, si incintrarono e si allearono l'un l'altro, per fermare questa guerra, ma già da subito capirono che sarebbe stato quasi impossibile, così, tentarono di formare un grande esercito, per contrastare quello nemico, chiedendo aiuto alle razze che vivevano in quelle terre

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Sangue era stato appena sparso nella nera dimora del Re degli Elfi. Urla dallo stupore e dalla paura erano state appena lanciate e una macabra risata troneggiava sulle voci.

La dimora era buia e oscura, illuminata da lampadari di cristallo nero che emanavano una debole luce blu e viola.

Un elfo, che era intrappolato fra le braccia dell'elfo che rideva, urlava e piangeva dalla disperazione guardando il cadavere steso a terra, circondato da una pozza di sangue. Si dimenava urlando e implorando aiuto agli elfi che osservavano impauriti, altri chi invece guardava la scena sghignazzando e alcune guardie puntarono le loro lance verso l'elfo che rideva. Quest'ultimo smise di ridere e puntò il pugnale che era ancora tinto di sangue, alla gola dell'elfo.

-State indietro!- urlò nella sua lingua - O taglio la gola a lui!-

Quel lui tremò e il tempo parve fermato, tranne che per l'elfo col pugnale, che cercava di controllare il respiro affannato e osservava tutti coi suoi occhi pieni di odio e rabbia.

-Non muovetevi!- disse l'elfo col pugnale alla gola.