[ANTEPRIMA]
KOMOREBI: (n) la luce del sole che filtra attraverso i rami degli alberi.
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Erik teneva gli occhi chiusi mentre la musica gli sfondava i timpani.
Solo quando i rumori della città rimanevano fuori insieme a tutto il suo dolore, lui riusciva a respirare.
Stava sdraiato sul tetto del palazzo più alto di Uneke, tentando di allungare le dita affinché potesse toccare quel cielo sempre troppo lontano.
Nel suo mondo fatto di sesso sporco, alcol, bugie e sorrisi falsi, l'idea di poter trovare un piccolo raggio di sole da custodire diventava sempre più irrealistica e lontana.
Ma quel volume è sempre troppo basso, premere con insistenza su un tasto di un vecchio mp3 per alzarlo non serve a nulla.
Non basta stringere i denti e tener strette le lacrime, non basta prendere a pugni l'ennesimo muro e marchiarlo col proprio sangue, non basta neanche più fingere di nulla.
Ogni giorno quella promessa che ha fatto davanti al cielo, quattro anni prima, racchiusa in due piccoli occhi a mandorla sempre sorridenti, gli toglie la vita piuttosto che ridargliela.
L'anello rosso stretto in pugno.
Le parole viscide di quelle bocche avvelenate.
Una vita che non sente più sua.
Appigli che non riesce ad afferrare.
La paura che arrivi l'alba e lo trovi ancora lì, in quello spettacolino vergognoso ad attendere che accada l'impossibile, accanto le bottiglie svuotate e le mani sporche di cenere, le labbra gonfie di morsi violenti, la disperazione come unica compagnia.
«Lasciamelo fare...» sussurra, e quella carezza invisibile gli sfiora ancora una volta il viso da ragazzo.
Un piccolo guizzo dorato passa attraverso le sue palpebre calate. È sempre un no silenzioso quello che riceve in risposta.
Il guizzo gli accarezza un orecchio e, per un secondo, può sentire ancora quella voce superare la barriera di musica e ricordargli, un'ultima volta, chi è stato.
«Vieni qui, Erik... ti svelo un segreto... »
"Un viaggio intimo nella vita di una donna che abbraccia la propria natura con coraggio e consapevolezza. Tra amore, sottomissione e quotidianità, un racconto sincero di libertà interiore."
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Per capire appieno questo diario, consiglio di leggere "Biografia di una schiava".