"T'amo senza sapere come, né quando, né da dove, t'amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui non sono e non sei, così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.„ -Neruda, sonetto XVII ↠Dalla storia: «Non mi hai neanche salutato oggi.» si lamentò lei con un finto broncio. Damiano sorrise all'atteggiamento infantile della ragazza prima di allargare le braccia e lasciare che la ragazza si avvicinasse a lui e lo stringesse in un abbraccio. «Meglio?» chiese il moro lasciandole un bacio tra i capelli. Valentina scosse la testa, staccandosi leggermente per poterlo guardare. «No, non ci siamo ancora.» rispose con un sorrisetto furbo ad incorniciarle il viso. Il ragazzo, a quel punto, si lasciò scappare una risatina divertita. Sollevò con due dita il mento di Valentina prima di attirare le sue labbra in un bacio leggero. «Ciao, Nina.» le disse a qualche centimetro dal suo viso. Valentina sorrise, trattenendo il labbro inferiore tra i denti. «Ciao.» ↞ «Damiano David, Måneskin.»