Vi ricordate la vostra prima caduta? Sono pronta a scommettere che la prima di cui vi viene in mente è stata in bicicletta. Vi ricordate quando vostro papà vi teneva per farvi impare ad andare senza rotelle e quando poi vi mollava per farvi andare avanti da soli? Io me lo ricordo bene. Ricordo la prima caduta. Ginocchia e mani sbucciate e le lacrime che scendevano a non finire, la paura di salire di nuovo e cadere di nuovo. Ma poi venivamo presi in braccio, le lacrime asciugate. E Ricordate le dolci parole che ci venivano sussurrate all'orecchio per convincerci che non era nulla e riprovare? Quelle dolci parole mi hanno spinta a rialzarmi e riprovare. Alzarmi e cadere fino a quando non ce l'ho fatta. E ricordate quando felici correvate da vostra mamma per raccontare della vostra impresa? Questo libro non racconta questo tipo di caduta. Racconta la storia di Michael e Diana, due adolescenti fragili come cristalli, diversi gli uni dagli altri e uniti solo dalle loro fragilità e.... da un libro.... sì avete capito bene da un libro, ma come può un libro tenere uniti due adolescenti, dove il loro mondo è ormai popolato dai social. Ecco se volete scoprirlo avventuratevi nelle pagine di questa storia per scoprire come un libro possa salvare la vita... Le lacrime scendevano dagli occhi bagnando le guance, le unghie incontravano la pelle. Non era possibile non poteva succedere ancora, se l'era promesso, la sua vita sarebbe cambiata e invece... tutto sarebbe iniziato da capo. Perché? Perché? Perché non poteva essere come gli altri perché? Perché non poteva fregarsene di tutto? Perché era condannato a cadere?