Elena 20enne romana di buona famiglia, ha una vita quasi perfetta.
E' una bellissima rubacuori, ragion per cui ora vive a Verona convivendo da un anno con Alex, ballerino e suo fidanzato. Elena si è trasferita a Verona per stare con lui, e all'apparenza tutto potrebbe sembrare perfetto, ma in molti casi l'apparenza inganna e questo è proprio uno di quelli.
Alex è troppo oppressivo, ma si sa l'amore è cieco ed Elena non riesce a rendersi conto che questa storia la sta logorando da dentro.
La svolta nella sua vita arriva con la convocazione da parte della redazione di Amici per la fase finale dei casting: il sogno di diventare una ballerina professionista si stava quasi avverando. Oltre a questo, la prospettiva di un po' di tempo sola con se stessa, lontana da Verona e da Alex non le dispiaceva.
Qui incontra Biondo, o meglio Simone, rapper di 20 anni a cui lei spezza il cuore dal primo giorno in cui lo vede. Elena si comporta come una stronza e questo Simone non glielo manda di certo a dire.
Con il crescere dei problemi tra lei e Alex, Simone riesce a intromettersi nella vita di Elena e quest'ultima diversamente dal solito riesce ad aprirsi e raccontare di tutti i suoi problemi celati sotto l'apparenza di una vita perfetta.
Così come il feeling tra Simone ed Elena, anche i sospetti di Alex iniziano a crescere ogni giorno di più, fin quando la situazione non inizierà a diventare veramente ingestibile.
"Ed evitare di guardarti come un pazzo, come un pazzo che ti vuole... Completamente"
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.