[...] E ancora ammirava quello splendido mare che le era davanti, guardava come le piccole onde giocavano tra loro, come si muovevano leggere fino a riva. Anche lei era un mare, un mare calmo, perché con lei non c’era nessun’ onda a giocare. Guardava il vento far volare in alto nel cielo gli uccelli, li vedeva a coppie o a gruppi fare piroette e a cinguettare. Anche lei era un uccello, ma le mancava il vento a farla volare. E osservava, quel mare blu, quegl’ incantevoli uccelli e desiderava, trovare la parte mancante di se, perché lei si, si sentiva incompleta da quando tutto le mancava. [...] *** Una voce, una voce melodiosa interruppe quel silenzio che la circondava, una voce forte e sicura che scoppio la bolla in cui lei in quel momento viveva. *** Lui era diventato l’onda con cui giocare e il vento con cui volare.