Ci sottovalutano, ci credono una generazione perduta. Ci accusano di essere arroganti, superficiali, privi di valori. Ma siamo solo giovani, giovani curiosi, testardi, facili prede delle attrazioni pericolose. Siamo un fitto reticolo di meccanismi delicati, fragili come il vetro, preziosi come il diamante. Sbandiamo nella corsa verso l'ignoto, affascinati dal proibito, divorati dalla paura. Sbattiamo contro gli angoli dolorosi dei nostri cuori, ci torturiamo, distruggiamo, per poi leccarci le ferite come i cani. "Calamita" è questo. "Calamita" è odio, è amore. "Calamita" è il dramma dell'adolescenza, è l'ansia di vivere a pieno, alla follia. E' l'estenuante ricerca di un senso da dare ad un'esistenza che oscilla vertiginosamente tra il timore di cadere e il desiderio di volare.