Story cover for Una vacanza da urlo (prima parte) by tueiltuofottutissimo
Una vacanza da urlo (prima parte)
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Ongoing, First published Jan 28, 2018
Ok, qui urge ideare un piano e al più presto! Simona continua risoluta la sua marcia verso il banco dell'autonoleggio (e io la guardo atterrita, anche se dentro di me sento nascere un "Tanta stima, sorella!") mentre la signorina continua a sorriderle. A un certo punto avviene qualcosa che non mi aspetto: Simona si ferma di colpo, estrae con disinvoltura il cellulare dalla sua borsa dalle dimensioni epiche e se lo porta all'orecchio destro, scansando con un gesto sapiente quell'impalcatura autoportante di color giallo-biondo che lei si ostina a chiamare capelli. Dice: "Pronto"... ma il cellulare non ha squillato! Suppongo che finga che fosse in modalità silenziosa, quindi comincia a intavolare una fitta e fittizia conversazione fatta di 'Oh no!', 'Sei sicuro?' e di 'Secondo te quanto tempo le rimane?', accompagnati da smorfie di dolore e preoccupazione, con un contorno di sospiri angosciati.  Finalmente allontana il telefono dall'orecchio e lo ripone nella borsa-caverna. Mentre copre i due metri che la dividono dalla signorina-tutta-denti, noto che i suoi occhi sono coperti da un velo (il Tavor mi fa partire un ghigno del tipo "che paracula!" e mi affretto a girarmi dall'altra parte, nella speranza che Durbans non mi abbia cuccata).
Mentadent Lady: "Buongiorno"
Simona (con voce bassa e un po' tremolante): "Ho prenotato una Fiat Panda per oggi alle ore 11. Se possibile, vorrei averla subito. Mi ha appena chiamato mio cugino dicendo che mia nonna ha le ore contate. Pensavo di avere più tempo e invece..." La signorina annuisce, trasformando il suo sorriso fisso in un sorriso di comprensione, mentre Simona le fornisce il cognome e le porge la patente con una disinvoltura mai vista. Io mi ghiaccio e trattengo il respiro.
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