Non riuscivo più a descrivere il mondo in cui vivevo con parole realistiche, o a spiegare fatti che avessero un senso per qualcun altro al di fuori di me.. così presi carta e penna, ed iniziai a scrivere ciò che c'era nella mia testa. Anche se in maniera un po' strana. Sapevo che avrei trovato il modo di farmi capire, o almeno ci speravo. Ma una piccola parte di me sapeva che nessuno avrebbe potuto.. ero sempre stata una persona troppo "difficile", e allora la maggior parte delle persone, magari ci si impegnava anche, a capirmi. Ma dopo un po' gettava la spugna. Ed io restavo a guardare, ed un po' sorridevo. Perché io mi ero sempre impegnata a capire tutti, e dovevo sapere che non tutti siamo uguali. Mai al mondo avrei pensato però, di rimanere sola allontanando tutti dalla mia sfera di pensieri. Essa, era diventata ormai la mia più grande nemica. Ogni giorno mi portava a fare conti con il dolore. Il dolore inestimabile che può provare solo chi ha amato con tutte le sue forze, ritrovandosi distrutto, disidratato, esterrefatto da un sentimento tanto forte, da essere un'arma a doppio taglio: colui che rende il tuo salvatore, il tuo stesso carnefice.