Ringrazierò sempre quella giornata gelida in cui, dopo aver corso inutilmente fino alla fermata e perso per l'ennesima mattina l'autobus delle 7:15 , trovai quel taccuino ingiallito e, dentro questo, tante piccole lettere d'amore, di uno scrittore, di un uomo, a cui importava solo di amare. E, amando, scriveva solo d'amore. E, innamorandosi ogni giorno, ogni notte aveva una storia, o anche solo un sorriso, un dolore, un sussurro da raccontare.
Quella mattina tornai a casa subito - qualcosa, forse il freddo o forse il caso - mi disse di farlo: aprii il taccuino. Erano le 7:30 del mattino quando i miei occhi ancora assonnati si rimisero a sognare.