La vita ci offre molte sfide, le quali tante volte ci spiazzano o semplicemente ci lesionano. Piccola o grande che sia la ferita, però, tendiamo sempre ad incolpare l'astratto destino, urlandogli contro di quanto sia ingiusto e lasciando che salate lacrime, non solo righino il viso, ma rivelino anche il dolore celato in quelle iridi lucenti come diamanti, oscurate, però, da un velo di rancore e tristezza il quale tante volte induce a guardare il mondo nel modo sbagliato a tal punto da reputare l'alba come un inutile fascio di luce costretto ad accendersi, e il tramonto come la resa di chi, dopo aver provato a brillare tanto, ha deciso di spegnersi in raggi tenui e poco accecanti. La linea dell'orizzonte non è nient'altro che il punto d'incontro di ogni mortale: tutti sullo stesso livello morale; tutti con problemi diversi; tutti con eguali sofferenze. Sta a loro scegliere: Chi, almeno tenta, di salire su e brillare di luce propria e chi invece si lascia cadere al disotto lasciando che la propria luminosità dipenda da stelle autonome capaci di splendere nonostante milioni fiammelle asfissianti brucino le loro carni e sfidino la loro resistenza. Sembrerà un discorso folle, poco sensato, ma non serve che tu lo capisca, ti basta ricordare che la luna viene esplorata persino dalle scimmie, il sole, invece, sottomette un intera galassia. Una volta memorizzato questo, non preoccuparti! Il resto viene da per se.
-C.