«L'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza» (Pier Paolo Pasolini, "Il Caos")
È da questa frase estrapolata da un articolo per la rubrica "Caos" per la rivista "Il Tempo illustrato" scritto da Pier Paolo Pasolini, grande scrittore, giornalista, poeta e regista, che è nato questo mio interesse sulla natura dell'indipendenza, in particolare per quella intellettuale, come mezzo di indagine sulla propria identità ideologica. Ma tutto nasce da tale quesito: in una società in cui permane uno stato di molteplicità di caratteri (in senso di stato d'essere) preesistenti, come può avvenire, dunque, l'affermazione di una propria individuale identità? La risposta pare trovare soluzione nel concetto di indipendenza intellettuale, e della sua conseguenza in parte negativa, la solitudine. Ma che cosa è l'indipendenza intellettuale? E invece la solitudine? E come si può operare tramite queste?
Attraverso una serie di articoli, formulazioni delle mie più personali pensieri, pubblicati nel blog Vivi Pensando (http://vivipensando.tk) si cercano di suggerirne delle risposte.
Esattamente come i precedenti libri della rabbia (ormai defunti) qui scriverò le cose che odio di più sottoforma di sfoghi
P.S. Conterrà parolacce di ogni tipo, a volte anche bestemmie