9 parts Complete <<Che c'è?>> chiesi, cercando di mascherare l'imbarazzo con un tono casual. <<Hai finito le battute? O stai cercando di capire come darmi ragione senza sembrare meno virile?>>
Lui continuò a guardarmi, appoggiando un gomito sul tavolo e chinandosi leggermente in avanti. <<Sai, a volte parli così tanto che non ti accorgi nemmeno di quello che fai.>>
Alzai un sopracciglio. <<Oh, davvero? E cosa faccio, di grazia?>>
Il suo sguardo mi trafisse, come se stesse cercando di trovare le parole giuste. Poi sorrise, ma era un sorriso lento, diverso dal solito. Quasi disarmante. <<Fai sembrare che tutto sia un gioco. Che io sia un gioco. Ma non lo è.>>
Rimasi spiazzata. Non sapevo se ridere o dire qualcosa di intelligente, ma per la prima volta non mi veniva niente. E quel silenzio lo usò a suo vantaggio.
<<Vedi,>>continuò, la voce più bassa, <<puoi scherzare su come mi vesto, sul karaoke, sui ragni. Ma non scherzare su di me. Su come ti guardo.>>
Ecco, lì mi trovai davvero senza parole. Sentii il battito del cuore accelerare, e il mio cervello si aggrappò disperatamente alla mia solita strategia: sarcasmo. <<Wow, stai diventando profondo. Sei sicuro di non essere un poeta segreto oltre che... ehm... virile?>>
Non rise. Continuò a guardarmi, ed ero abbastanza sicura che il mio viso fosse diventato rosso quanto un semaforo. <<Sto dicendo che a me importa. E non è uno scherzo.>>