La luce delle finestre si riversò lungo il pavimento del corridoio. La casa in qualche minuto si riempì di quella fioca e fredda luce del mattino, mentre le tende, immobili, fingevano che nulla fosse accaduto. Le urla cessarono, in un breve lasso di tempo, e per un attimo, fu quiete.
Sentivo il battito del mio cuore rallentare, sentivo le mie vene pulsare sempre più piano sotto le catene ed i polsini in cuoio. Un ultimo urlo, lacerante, di dolore e angoscia a irrompere quel piccolo attimo di sereno nulla. Fu come se i miei polmoni si strappassero ed i miei muscoli si tendessero al massimo un'ultima volta. Strattonai le catene, con forza, il rumore provocato da queste sfiorò ogni parete, e con affanno mi sedetti sul pavimento di legno. I tasselli alle pareti e al pavimento, ai quali erano legate le catene, erano instabili a questo punto, ne sentivo l'instabilità. Con le mani cercai il catenaccio al collare in cuoio che mi soffocava piano, quasi come ad assicurarmi che non fosse tutto nella mia testa. Dei passi si mossero verso di me, passi fermi, che conoscevo bene, sentii le chiavi tentennare nelle sue ferme mani mentre chiudeva la porta, ma riuscii comunque a sentire lo sguardo iperattivo dei bambini su di me.
«Blake» la voce dolce in netto contrasto con quel suo modo autoritario di muoversi «Posso togliere le catene?»
❝
Chi era Adriana?
Adriana era la ragazza più amata della scuola: la segretaria del preside, la rappresentante dell'istituto, la migliore amica di tutti ma che non aveva nessuno con sé.
Era dolce, la più dolce.
Secondo molti, anche la più bella.
Adriana parlava con chiunque, poteva essere di qualsiasi "rango" -dai più nerd ai più popolari-, non ci avrebbe fatto caso. era estroversa, aperta, si leggeva in faccia come si sentiva.
Forse però non si leggeva tutto.
Forse, anche lei, come tutti, aveva dei segreti.
❞
ISCRIZIONI APERTE.
di @GEMINISVN, 2022