Sai qual è il bello dei cuori infranti? - domandò la bibliotecaria. Scossi la testa. Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi. Ed io, il mio cuore, lo avevo perso, la mia anima bruciata da due occhi grigi che non mi mostravano più alcuna emozione e ancora mi chinavo a raccogliere i cocci di quello che restava di noi, quei pezzi che mi tagliavano ancora così profondamente. Di me restava solo qualcosa di indefinito, un corpo vuoto ormai, perché lui a me aveva rubato tutto, senza che io potessi fermalo in nessun modo, lasciandomi solo il ricordo delle sue spalle che svanivano pian piano sotto il mio sguardo, accompagnate dai singhiozzi che infuocavano il mio petto.
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