Betti e i suoi gatti è una storia in parte autobiografica, in parte romanzata. Il libro si suddivide in due parti parallele: una è la vita di Betti dagli anni '50, fino a metà anni settanta. Attraverso le sue esperienze,la vedremo crescere, da una bambina timida e insicura, diverrà una donna consapevole di se stessa. Nei flashback è narrata la vita dei suoi futuri genitori adottivi: Lina ed Elia, partendo dalla metà degli anni trenta, quando loro si conoscono, quindi qui ho riportato una realtà fatta di memorie, ricordi, racconti che mi sono stati fatti dai miei genitori e parenti. Le due parti affrontano varie tematiche, come la guerra, la morte, l'amore, il tradimento, la passione, l'amicizia. Betti cresce, matura attraverso varie esperienze, ma anche Lina, da ragazza piena di dubbi, paure, diventerà una donna diversa, migliore. I flashback terminano, quando la bambina vine adottata.
La voce narrante della storia compreso i flashback, all'inizio è della gatta Briciola, poi del gatto Mago. Sono loro i custodi delle memorie di tutti i personaggi, ma sempre in modo discreto. Dedico questo mio scritto a tutte le persone giovani che vogliono sapere cosa volesse dire esserlo in passato, quando lo erano le loro mamme, nonne e alle persone avanti con gli anni, perché magari ricorderanno il loro passato.
Ringrazio il mio amico Babila, senza il quale non sarei riuscita nell'intento di scrivere la storia di Betti. Grazie
(sequel di "Love On The Run")
Grace era andata avanti.
Lando aveva superato la cosa e aveva Luisa a dargli il bacio della fortuna prima di ogni gara.
Gli ex innamorati non si odiavano, solo faticavano a guardarsi.
Nel paddock, la gente percepiva la tensione per aria quando i due respiravano lo stesso ossigeno.
Grace era felice, aveva nuovi tatuaggi, un piercing alla lingua, nuovi buchi alle orecchie, un nuovo taglio di capelli e un bellissimo stile nel vestire.
Aveva Thyago ora al suo fianco, il fidanzato perfetto, il principe azzurro, quello che tutte le ragazze desiderano da quando nascono.
G era felice, era andata avanti.
O almeno, così credeva.
Pensava di essere andata avanti fino a quando sentì il suo nome per intero.
Lando Norris.
Ne era passata di acqua sotto i ponti dall'ultima volta che si erano guardati negli occhi e senza saperlo avevano costruito una diga per chiudere i rapporti.
Adesso l'acqua non passava più mentre il tempo correva veloce come un'auto di formula uno.