Mi capitava spesso di sognare ad occhi aperti una situazione particolare con un uomo d'altri tempi, dove la galanteria, la passione e il mistero si mescolano in un connubio di perfette sintonie. Questo era l'unico modo in cui vivevo ciò che nella realtà realizzavo fosse poco probabile: "i sogni". Forse pretendevo troppo, oppure non concedevo speranza a questi stessi di concretizzarsi nella loro semplicità cercando in ciò che mi mancava l'assoluta perfezione del mio pensiero. Eppure era così facile e veritiero ciò che vissi in quel sogno che ancora oggi lo vivo, ad occhi aperti... Prologo... L'aria gelida mi sferzava il viso come se mille aghi cercassero di penetrarmi nella pelle. Corsi, corsi fin quando il fiato me lo consentiva, avevo il cuore a mille e le gambe rifiutavano di fermarsi. Il terrore mi prese per la gola minacciando l'ossigeno già scarso per la frenetica fuga. Non vedevo nulla, correvo alla cieca in un ambiente oscuro ed estraneo. Ero consapevole che qualcosa mi inseguiva. La paura mi fece inciampare e per poco non caddi in quel fangoso suolo che inesorabile appesantiva i miei passi. Il suono di un respiro profondo, così vicino, lacerò la mia anima e la voglia di continuare quella corsa che sapevo non mi avrebbe portato alla salvezza. Urlai con quanto fiato avevo in corpo.