Come una casa perfetta, tutto al suo posto, tutto perfettamente in ordine, arredata, ma non completa, perché vuota, non abitata.
In lei riecheggiano i passi, i respiri, i sorrisi, gli sguardi di chi c'è già stato.
I muri trattengono l'eco delle parole, si tengono saldi per non lasciare andare il calore delle mani che li hanno sfiorati.
È una casa che si erige forte, perché aspetta che sia rispettata la promessa di chi un giorno ha detto che sarebbe ritornato presto ad abitarla.