Era la prima volta che prendevo un mezzo pubblico, mi fiera di infondo è mi misi gli auricolari settando al massimo il volume della musica che inebriava ogni giorno la mia mente e illuminava le mie giornate. studiavo ogni paesaggio che sfumava, data la velocità con cui viaggiava il mezzo, ogni singola persona che saliva finché non notai che un altra persona stava facendo lo stesso con me, e poi incrociai i suoi occhi azzurri come il cielo, e così caddi nella trapoola come una farfalla nella tela di un ragno.