Quella tua coperta e l'odore di te
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En cours d'écriture, Publié initialement mai 04, 2018
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"Forse era il modo in cui lo guardava, come se fosse qualcosa di estremamente complicato, un cubo di Rubik di cui stava allineando i colori, poco alla volta; o il modo in cui affondava le dita nei suoi capelli, anche quando stava parlando con qualcun altro, come se una parte di lui gli stesse sempre rivolgendo la sua massima attenzione, oppure il modo in cui lo stringeva a sé come se volesse tenerlo lì per sempre. "
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61 chapitres En cours d'écriture

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.