37 parts Complete Per guardarsi dentro ci vuole coraggio, ci vuole una forza immensa, degna di nota. Innumerevoli poeti sostenevano che la scrittura fosse una forma di catarsi e di salvezza, che dovesse occuparsi dell'io più profondo e comprenderlo. Tanti scrittori partivano dal loro male e lo universalizzavano, per rendersi conto che la sofferenza fosse collettiva e che tutti fossimo accomunati da questo: dal dolore. Un semplice modo per non sentirsi soli, per rispecchiarsi in parole spesso distratte e confuse, per rimanere a contatto con la vita. Alda Merini diceva che la scrittura fosse solo per la categoria di anime sofferenti, tormentate e per nessun altro. Aveva ragione, perché a una sofferenza inesorabile prosegue una sorta di apoteosi: trasformare il dolore in una splendida crepa sul cuore e la scrittura, alla fine vera e propria magia, è la porta d'accesso per rendere arte quella piccola spaccatura.
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