Abisso /a·bìs·so/ sostantivo maschile Luogo cui l'eccezionale profondità conferisce un aspetto misterioso o pauroso; burrone, precipizio (anche fig. : gli a. insondabili dell'animo umano). 🌒 «Ci sei mai andata a fare una rivoluzione?» se ne uscì a lui un certo punto, dal bello e buono. «Che?» «Una rivoluzione. Sei mai andata a lottare per qualcosa? A far valere i tuoi diritti scendendo tra la gente, cercando di fare qualcosa di concreto, rompendo le palle, infastidendo, mischiandoti alla pelle, al sudore, ai cori, all'euforia di altri? Ci sei mai stata?» «Io...» Clelia tentennò, confusa. Era consapevole di non sapere come si combattessero davvero le guerre, di essere brava solo a provvedere ai suoi interessi e di saper scegliere solo il modo più semplice per risolvere i problemi. Sapeva anche che le vie più facili non sono quelle che temprano, quelle che contano realmente - l'aveva capito, ormai. Solo che sentirsi davvero parte di qualcosa - qualcosa più grande di lei, di tutti loro - faceva ancora paura. «Ci vuoi provare? A vedere come si sta col cuore che schizza e l'adrenalina a mille?» insistette Davide. Non lo sapeva. Non sapeva se ci voleva provare. Però sapeva che voleva vivere, ci voleva provare davvero, e se Liam Gallagher - o Noel, chi poteva dirlo - aveva iniziato una rivoluzione dal letto lei perché non poteva farlo dall'asfalto? «Ci voglio provare, Da'. Portami a vedere la vita che scorre» aveva risposto alla fine e neanche aveva finito di parlare che già se la sentiva sobbollire sul fondo del cuore. E allora, senza nemmeno accorgersene, sorrise.
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