"Riccardo, solo del mio nome ero sicuro, ma la verità è che io non so cosa e chi sono, non l'ho mai saputo davvero. Quando ero piccolo ero un bambino, ma è durato poco, perché mio padre ha deciso troppo presto di abbandonare me e mia madre. Credo non ci sopportasse più o forse non l'aveva mai fatto. Non so cosa vuol dire l'amore di un padre e di una madre. Non l'ho mai provato. Nessuno di loro veniva la sera a spegnermi la luce, non mi avevano mai portato a scuola, non erano mai venuti alle mie recite, alle partite di calcetto. Avevo troppi giochi e nessuno con cui usarli. Un giorno mio padre uscì e non tornò più e mia madre iniziò a prendere gli anti-depressivi. Tante volte l'avevo trovata svenuta in bagno o in salotto, le avevo tenuto i capelli mentre vomitava e avevo ascoltato le sue parole ripetermi che era tutta colpa dello stronzo di mio padre se si era ridotta così. Crescendo iniziai a sentire solo un grande vuoto farsi enorme ogni giorno. Stavo male e nessuno se ne era mai accorto. A chi importava in fondo. E forse credevo di saperlo quello che ero. Un nulla, partorito da due persone che non mi hanno mai voluto davvero"