Strani casi di suicidi avvengono a Londra, la polizia sospetta che siano collegati, dato il medesimo modo usato dalle persone per togliersi la vita.
Ma cosa li spinge a togliersi la vita?
O forse sarebbe meglio dire chi?
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Tratto dalla storia:
«Il problema è che tu guardi, ma non osservi» afferma, continuando a camminare.
«Cosa? E dove starebbe la differenza?» Chiese ansante il giovane per la corsa appena fatta.
«La differenza, Harry, è che tutti possono guardare, possono vedere, ma non si fermano sui dettagli.
Io ti osservo, non mi limito a guardarti, perché se ti guardassi e basta potrei dire che hai una bella vita, un futuro assicurato e che sei felice così.
Invece ti osservo, e so che non sei felice così, so che vorresti poter essere libero di esprimerti, di essere te stesso, perché vedo tanti colori soppressi dentro di te che non vedono l'ora di uscire e abbagliare tutti.
È qui la differenza.
Chi guarda si limita a vedere solo l'apparenza, la parte esterna delle cose.
Chi osserva, invece, non si limita solo a questo, ma tende a farsi delle domande sul perché una persona sia in una determinata maniera, e non si accontenta delle apparenze, perché ingannano.»
Erano entrambi faccia a faccia.
Solo pochi centimetri li distanziavano.
Le gote di Harry si arrossarono leggermente per lo sguardo penetrante che il detective gli rivolgeva.
«E tu Louis? Come sei realmente?» La sua domanda lo lasciò spiazzato.
Come era realmente?
Il detective ridacchiò e scosse piano la testa, allontanandosi leggermente dal riccio.
«Sempre ficcanaso, eh?» Gli sorrise, e non c'era più la traccia di ostilità che caratterizzava il suo viso durante i primi giorni.
«Chi lo sa chi sono realmente? Nemmeno io lo so, ma forse potresti provare a scoprirlo tu» sussurrò, e un attimo dopo scomparve nella notte, lasciando il riccio in preda a mille domande in testa senza una risposta.
Chi era realmente Louis TomlinAll Rights Reserved