Daphne non aveva potuto fare a meno di non notarlo: quei gesti così calmi e quieti la immobilizzavano. Il modo in cui teneva la sigaretta, con cui beveva una birra, con cui sorrideva. Ogni suo gesto trasudava calma, distacco e un certo disinteresse per tutto ciò da cui era circondato. Clara seduta a quel bancone l'aveva guardata. Gli occhi offuscati dall'alcol e il cuore che aveva un battito troppo accelerato. Ansia. Aveva una strana ansia sul petto e la vista di quella bella ragazza con quei strani occhi non la tranquillizzava per nulla. «Dove ti ho già vista?» si chiedeva. Dopo qualche minuto si era già scordata di lei, aveva bisogno di uscire, di prendere aria. Colin, dopo aver salutato gli ultimi clienti, guardava il cancello davanti a sé con espressione vacua, sorseggiando la sua Moretti. Aveva sonno, gli facevano male i piedi e l'etichetta della maglietta gli dava fastidio alla nuca. Era una di quelle tante sere che desiderava con tutto sé stesso essere un altro con un'altra vita.