17 dicembre 1977
Lui, un ragazzo di 21 anni di nome Aleksandr, viene sbattuto in un manicomio.
Il motivo?! La sua mamma, una drogata del cavolo un giorno ha visto urlare il figlio mentre si tirava i capelli e poi ha iniziato a lanciare cose all'aria.
Ha subito chiamato il manicomio e, nonostante tutto ciò che il ragazzo dicesse, i psicologi proprio non ci credevano.
Era un mese ormai che stava lì e si sentiva estremamente solo. Nessuno andava a trovarlo e nessuno gli si avvicinava perché, il suo corpo pieno di tatuaggi e abbastanza possente, incuteva timore.
Nonostante il mese passato in manicomio lui aveva solo delle occhiaie da far spavento. Ogni giorno aveva paura che un pazzo si infiltrasse nella sua stanza quindi dormiva poco e usava quelle ore insonni per tenersi in allenamento.
Una settimana dopo esser entrato in manicomio, oltre ad aver il timore che qualcuno si infiltrasse nella sua stanza, rimaneva sveglio per ascoltare quel pianto e quei singhiozzi trattenuti ma che, col silenzio che regnava in quel posto, sembravano un frastuono che si estendeva per tutta la palazzina.
Ogni giorno cercava quella ragazza ma sembrava si facesse viva solo la notte.
Una notte però non sentì quei pianti e quei singhiozzi perciò si spaventò. In qualche strano modo si era abituato a sentirla e si era affezionato e, per questo, era preoccupato, Aveva paura che le avessero fatto del male.
Il giorno dopo, però, quando andò a fare colazione, lei era lì..