Una stupida lettera. Lei aveva già deciso tutto. Se solo io avessi saputo per quale assurdo motivo lei lo voleva fare, l'avrei fermata. Da quando se n'era andata, tutto aveva perso senso. Tutto era vuoto e silenzioso. Era semplicemente andata a morire sulle montagne, dove mi aveva portato qualche volta. "Sarò per sempre sulla curva del tuo sorriso" mi aveva detto un giorno, quando era più pallida del solito e negli occhi aveva le lacrime. Non capivo cosa volesse dire con quella frase. Però poi mi fu chiaro. Come il sole che batteva dalla finestra quel sabato 15 settembre. DAL LIBRO: Mi ricordo che un giorno di quelli in qui delirava per la febbre aveva detto: «Me ne andrò un giorno... appena potrò.» guardandomi negli occhi, mentre la stringevo tra le braccia. Continuava ad essere ancora bellissima nonostante la malattia. «E dove?» avevo chiesto, incuriosito da quell'affermazione. «Lì, sulle montagne.» aveva risposto indicando i monti dalla finestra. Io sorrisi e poi le baciai la fronte. Non avevo capito cosa intendeva, però avevo paura di capirlo quel giorno. Alice Stok 🔸🔸🔸