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Costretta a rimpacchettare nuovamente tutta la sua vita a seguito dell'ennesimo trasloco a causa del lavoro del padre, Clarissa dice addio ai suoi amici del Kansas e si ripromette di non commettere più l'errore di affezionarsi a qualcuno quando atterra a El Paso. Stavolta, ricominciare in una nuova città e in una nuova scuola, non sarà lo stesso però. Sul suo cammino incrocerà gli occhi scuri e minacciosi di un ragazzo che le farà mettere in discussione se stessa e la persona che ha sempre creduto d'essere. Ma se questo ragazzo tenebroso fosse davvero pericoloso come tutti sostengono?
-«Ti fidi di me?» mi chiede con la sua voce bassa e sensuale, gli occhi che non lasciano mai i miei.
Se mi fido di lui?! Come posso fidarmi di lui? È arrogante, incostante, irascibile... pericoloso. Non posso fidarmi di lui! Ma quando mi concentro solo sul suo sguardo, su quegli occhi scuri, quello che vedo cancella ogni mio dubbio.
«Sì, mi fido di te».
Ethan ottiene sempre ciò che vuole. Finché non incontra lei: Clarissa. L'unica ragazza che sembra non essere affascinata o spaventata da lui, dall'apparenza così dolce e ingenua ma che lo sfida senza timore. I suoi occhi lo confondono e il suo sorriso lo perseguita. C'è di più in lei di quello che gli altri vedono, di quello che lei stessa vede. Lui vuole mostrarle ciò che può essere davvero. Ma riuscirà ad avvicinarsi abbastanza? Ethan sa solo che Clarissa deve essere sua e userà ogni mezzo per riuscirci.
-Cinque parole. Solo cinque fottutissime parole e il mio cuore comincia a battere in un modo nuovo. Un ritmo sconosciuto. Una sensazione estranea ma piacevole, e terrificante allo stesso tempo. Si fida di me. Sa quello che ho fatto, ha visto come posso diventare e, nonostante ciò, si fida di me.
Ex 3// Pregnant With My Ex (Terzo Libro) // EX TRIOLOGIA ~Ema Oqu
36 parts Ongoing
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Ongoing
«Cazzo, Channelle! Dimmi che non hai abortito!!»- continuo a fissarla nelle sue fottute pozzanghere vuote, questa volta senza trattenermi dall'alzare una mano in aria per tirare un pugno allo stipite della porta affianco alla sua testa, con così tanta forza che il tonfo che si diffonde la fa sobbalzare sul posto e distogliere gli occhi dalle mie pupille nere iniettate di sangue, mentre Mikael scosta la mano dalla mia spalla all'istante e la ginecologa si pietrificata sul posto alle spalle di Channelle.
Trattengo una smorfia di fastidio quando una forte sensazione di dolore attraversa tutti i muscoli del mio braccio, ma ogni singola fibra del mio corpo si contrae e le mie palpebre iniziano bagnarsi quando la donna di fronte a me trova il coraggio di alzare la testa per incrociare di nuovo il mio sguardo e aprire di nuovo bocca con un un tono freddo e indifferente:
«L'ho fatto.»