9 mesi in quella pancia di mia mamma al sicuro senza nessuna crepe, ferite, senza nessuna emozione provata...
Appena uscita di li, ero così piccolina, con 2 occhioni verdi e le lacrime agli occhi dalla mia nascita.
Poi si cresce..
Avevo tanti giocattoli, tanta felicità, giocavo facilmente con i miei piccoli compagni all'asilo..
tutto così meraviglioso. beh. troppo perfetto.
Arriviamo all'elementari..
Non so cosa mi sia successo, ma sentivo dentro di me queste nuove emozioni: insicurezze e ansia..Ma anche la timidezza.
Mi mettevo in disparte in un banchetto solo Io, avevo paura, tanta.
Ma tutto sommato li mi trattavano bene.
Passa il tempo..
E mi ritrovo alle medie.
le medie sono stati gli anni più duri per me.
Gli anni dove ho provato i più grandi dolori e mi sentivo chiusa in me stessa.
Bullismo.
prese in giro.
Mi definivano un mostro.
un qualcosa che non doveva esistere.
si, piangevo. tanto..
Però dai, avevo un'amica con me.. ovvero.. avevo.
un'amica che per 6 anni mi era stata accanto e quindi cosa è successo? mi lascia sola.
E si unisce ad altri.
...
3 media.
finalmente l'ultimo anno dove ho imparato a difendermi anche se un po' troppo tardi, ma vabbè meglio tardi che mai.
mi sentivo sempre chiusa in me stessa.. come se qualsiasi cosa che io facessi, fosse sbagliata.
le amicizie e gli amori mi spaventavamo.
mi sentivo sbagliata.
ora però, mi trovo al 3 anno di superiori, si è vero sono timida e ho tante cose ancora da affrontare ma ho fatto amicizie belle dopotutto.
una è Ilaria, una ragazza dolce e solare proprio come me, che mi è stata sempre accanto, come ho fatto io.
un altra è Maria. ragazza forte ma allo stesso tempo fragile che voglio anche lei tanto bene.
Dayana ragazza decisa e molto simpy.
Emanuela, dolcissima e adorabile.. la amo di bene.
per quando riguarda la mia prima relazione beh.. ne parlerò nel prossimo capitolo.
a presto.
Ero solo una bambina quando strapparono la vita di mia madre davanti ai miei occhi. Il colpo di pistola ruppe il silenzio della sera come un urlo lancinante e lei cadde a terra, spezzata come un fiore fragilizzato dal gelo. Rimasi immobile, prigioniera del terrore, mentre il suo sangue si mischiava al fango. Quello stesso giorno maledetto tornai a casa frastornata e confusa, e scoprii un'altra ferita che prese a bruciare dentro di me: avevano portato via anche mio padre. Le colonne portanti della mia infanzia erano crollate in un solo attimo. Mio padre veniva portato via in una macchina scura con luci intermittenti; per anni l'ho visto solo attraverso un ricordo offuscato, Di mia madre, invece, rimanevano soltanto le ombre che mi inghiottivano nella mia camera buia.
Eppure, non ero veramente sola. Accanto a me c'erano i miei due fratelli maggiori, come sentinelle silenziose. Loro si sacrificarono per crescermi, respingendo ogni brandello di quell'oscurità e proteggendomi dagli orrori che ancora sarebbero venuti a galla. Con il passare degli anni, ogni frammento doloroso si posizionava al suo posto, e cominciai a intravedere il quadro completo di quella terribile verità. Ma rimaneva un unico dubbio a divorarmi l'anima: l'ultimo tassello mancante, l'unico segreto capace di completare il mosaico del mio destino.
⚠️questa storia contiene scene esplicite di violenza, linguaggio non adeguato ai minori e soprattutto cattiva condotta. Non intendo normalizzare le cose che fanno i ragazzi, mi dissocio da ogni tipo di atteggiamento politicamente scorretto. ⚠️
Detto questo, sedetevi e leggete.
Si parte per un viaggio di non ritorno per la psichiatria.
[Primo della trilogia]